Nella cosa di computer in cui spiego i pro ed i contro di Android rispetto ad iOS, ho espresso un mio parere: mi dà fastidio che sui cellulari Android ci sia Google a spiarmi. Puntualmente (me lo aspettavo) sono arrivati i soliti commenti: “anche Apple ti spia”; “perché invece Apple non ti spia, vero?” e via dicendo. Mi hanno anche scritto che “su Android verosimilmente c’è Google a spiarti. Su iOS molto probabilmente c’è Apple”.


Sono d’accordo anche se, per essere precisi, il fatto che Google ed Apple ci spiino è un fatto accertato, non verosimile. Io non ho mai detto il contrario: dico solo che mi dà fastidio che sia Google a spiarmi. Se proprio devo essere spiato, preferisco di gran lunga che sia Apple a farlo. Ma di cosa si tratta di preciso? In cosa consiste questo “spionaggio”?
Google è una delle aziende più invadenti e meno rispettose della privacy che esistano al mondo. Spia tutto quello che un utente fa, per profilarlo e fare in modo di mostrargli gli annunci pubblicitari sui quali è più probabile che vada a premere. Infatti il modello di business di Google (cioè il modo con cui guadagna soldi) è basato quasi interamente sulla vendita di spazi pubblicitari, mediante il programma Adsense.
Anche Apple ti spia, sia chiaro. Entrambe le aziende sono state denunciate e multate più volte dalle autorità garanti della privacy in tutto il mondo. Lo “spionaggio” di Apple però è a mio parere molto meno grave di quello operato da Google: esso si limita al rilevamento dei dati d’uso, che servono come base per il miglioramento dei propri prodotti. Google invece raccoglie i dati per scopi di lucro.

Sulla faccenda della privacy c’è sempre un’ipocrisia di fondo: mi fa sempre ridere vedere parlare Tim Cook sovrastato di “Privacy”. Se Apple guadagnasse soldi dai nostri dati personali, si guarderebbe bene da usare questa parola come slogan.