Ecco una breve storia triste. Sono nato nel 1982, il mio primo PC è stato un IBM PS/2 che purtroppo non possiedo più (si tratta di un pezzo da collezione molto ricercato fra gli appassionati). Ho una sorella molto più giovane di me. Guarda una mia foto mentre tengo in mano un floppy disk ed esclama “ah, ecco l’icona per salvare!”. Fine della storia triste. Perché l’icona di salvataggio viene rappresentata in quel modo? Perché dovrebbe rappresentare benissimo l’atto di salvare un file. Però al momento non rappresenta per nulla il concetto.
Mi rendo perfettamente conto di essere abbastanza vecchio da ricordarmi i mitici floppy. La frase di mia sorella mi ha scioccato perché in effetti chi è nato/a dopo il 2000 non ha idea di cosa sia un floppy. Però usa benissimo i computer, si ritrova spesso davanti quell’immagine e la associa al salvataggio di un file. Però senza sapere perché.
Ormai abbiamo una rete internet molto veloce. I programmi e le app si scaricano direttamente dalla rete. Non è stato sempre così: negli anni ’90 i videogiochi e gli altri software potevano essere acquistati nei negozi specializzati oppure addirittura in edicola. Ti portavi a casa una scatola contenente uno o più manuali cartacei e dei floppy sui quali erano memorizzati i software che avevi comprato.
I floppy sono dei cosiddetti supporti, ovvero dispositivi che consentono di memorizzare in modo persistente alcune informazioni, contenute all’interno di “contenitori virtuali” chiamati “file”. Quando vennero introdotte le prime interfacce grafiche negli anni ’90, gli unici supporti disponibili erano i floppy. E’ stato quindi piuttosto naturale sceglierli come modello per l’icona di salvataggio dei file.
Credo che sia un problema che vada risolto. Se vai su portali come iconfinder (un sito web dal quale puoi scaricare centinaia di migliaia di icone) e cerchi “save”, ti compaiono quasi esclusivamente icone che raffigurano i floppy drive. Credo che sia una scelta grafica oramai obsoleta.