Ho ricevuto un messaggio in cui mi si chiede di dire la mia sugli argomenti di criptovalute e Bitcoin. Ho già spiegato cosa sono i Bitcoin ma ho deciso di rispondere alla richiesta per dare più spazio a questo argomento, sempre più di tendenza. Cosa sono le criptovalute, spiegato in breve?
Partiamo dal concetto base: cos’è una “valuta?” È una unità di scambio che serve ad acquistare beni e servizi. Ogni valuta ha un nome ed un codice. Esempio: il dollaro americano ha il codice USD, l’euro ha il codice EUR. Le valute vengono emesse da stati o da gruppi di stati, mediante le banche centrali. Ad esempio, il dollaro statunitense viene emesso dalla Federal Reserve System. L’euro viene emesso dalla Banca Centrale Europea (BCE).
Le banche centrali hanno il monopolio sull’emissione di una determinata moneta: nessun altro ente è autorizzato ad emetterla. Questo vuol dire che le valute tradizionali sono sostanzialmente stabili: i tassi di cambio dall’una all’altra non subiscono oscillazioni troppo forti. Inoltre le banche centrali possono decidere di ridurre o aumentare l’emissione di nuove banconote per tenere sotto controllo l’inflazione.
Ecco cosa sono le criptovalute: sono monete virtuali emesse da un programma, e non da una banca centrale. Non è facile nemmeno per alcuni informatici comprendere come esse vengano emesse. La cosa fondamentale da tenere presente però è che non esiste alcuna autorità che ne possa tenere sotto controllo il tasso di emissione. Il loro valore è pertanto determinato unicamente dal mercato, ovvero dalla legge di domanda ed offerta. Il tasso di cambio quindi può essere estremamente volatile.
La prima e più famosa criptovaluta è senza dubbio il Bitcoin, il cui tasso di cambio può oscillare di percentuali anche considerevoli in brevissimi archi di tempo. È difficile dire se siano il futuro o solo un modo di giocare. La loro volatilità le rende inadatte ad acquistare beni e servizi. Accetteresti i Bitcoin per farti pagare un panino? Io no: la cifra che ricevo potrebbe crollare di valore dopo pochi minuti.
Esistono però anche delle criptovalute stabili, il cui tasso di cambio segue quello di una valuta tradizionale. Ne è un esempio la USDC: è il dollaro americano in criptovaluta e ne segue esattamente il valore.
Mario Draghi e molte altre figure di spicco del mondo bancario non vedono di buon occhio le criptovalute, per un motivo molto semplice: non le possono controllare. Non c’è modo per loro di regolarne l’emissione. Al momento, in questi ambienti si limitano a trattare l’argomento come se fosse un qualcosa di scarso interesse, e secondo me sbagliano. Temo che sotto sotto abbiano solo paura di perdere un potere che esercitano da decenni, unito al fatto che non ne comprendono la tecnologia ed i principi di funzionamento.