Sapevi che esistono degli abiti pensati apposta per eludere il riconoscimento biometrico operato dalle intelligenze artificiali? No, non credo nella sorveglianza globale e grazie all’Unione Europea siamo al riparo dal rischio di schedature di massa, esplicitamente vietate dal recente AI Act.
Qualcuno però ha creato dei capi di abbigliamento che impediscono alle intelligenze artificiali di riconoscerti. Non sono proprio bellissimi (o perlomeno a me non piacciono per nulla) e costano decisamente troppo ma a quanto pare riescono a confondere i riconoscitori biometrici. Come funzionano?
Una ricerca del 2019 della Cornell University ha studiato il modo di produrre abiti in grado di imbrogliare i riconoscitori facciali basati sull’intelligenza artificiale. Spiegato in modo tecnicamente impreciso ma comprensibile a chiunque, quando un’intelligenza artificiale vuole riconoscere un oggetto o una persona può utilizzare i cosiddetti “classificatori”: sono delle “euristiche” (delle stime) che identificano un pezzetto di immagine come “essere umano”, “vaso”, “scrivania” o qualunque altro oggetto.
Questi abiti hanno un disegno particolare che riesce ad “imbrogliare” l’intelligenza artificiale, facendogli credere che tu sia un gufo o una pianta. E a quanto pare sono riusciti ad eludere (anche se non completamente) uno Yolo V2, un modello di Object Detection (riconoscimento di oggetti) piuttosto avanzato.
Cosa ne penso io? Secondo me sono sostanzialmente una perdita di denaro (e di stile). Esistono molti modelli di riconoscimento di oggetti, non solo lo Yolo. I siti di ecommerce che vendono questi abiti non sono molto trasparenti: non c’è da nessuna parte un accenno ad uno studio dettagliato che dimostri, dati alla mano, l’efficacia di queste contromisure. Nemmeno quello che ho citato io poco fa. Sembrano prodotti pensati apposta per fare leva sulle paure delle persone preoccupate dal rischio di sorveglianza di massa operata dai poteri forti.